domenica 5 luglio 2009

Enigmistica

Dopo il sondaggio, il blog del Cinico continua a imitare le pubblicazioni più lette. Così approda sulle pagine di Cynical Days l'enigmistica, rubrica immancabile sulla stampa nazionale nel periodo estivo.
Quest'oggi un pezzo a metà strada tra lo "Strano ma vero" e il "Forse non tutti sanno che".
Nel discorso che la rese famosa, lanciandola nell'empireo politico e mediatico, Debora Serracchiani disse (giustamente) che era stato un errore sostituire il capogruppo in Commissione Salute al Senato Ignazio Marino, con la senatrice cattolica Dorina Bianchi.
La Bianchi, infatti, non ha un curriculum esattamente laico: già parlamentare dell'UDC, fu relatrice di maggioranza nella stesura della legge 40 sulla procreazione assistita, passata al PD, si è distinta per sostenere le posizioni più integraliste.


Molto distanti, parrebbero, la trendyssima senatrice teodem e la laicissima mini icona friulana. Eppure, entrambe sosterranno nella corsa alla segreteria del partito Dario Franceschini.
Come mai? Chi delle due ha cambiato idea? Un bel enigma.



Si dice che la parlamentare europea voglia concorrere per la carica di segretario regionale. Mi chiedo: come potrà fare il segretario regionale una che dovrebbe stare a Bruxelles e Strasburgo? E poi, non avevamo promesso che i nostri eletti avrebbero fatto i parlamentari europei e basta? Un altro enigma.

3 commenti:

lucio ha detto...

forse hanno creato una nuova icona, attaccate a un unico corpo, che rappresenta il partito, due teste, (entambe sanfediste) una laica e l'atra cattolica.......

la cosa ricorda una vecchia e simpatica canzone triestina....

ciao


La Galina cò dò teste..

La gallina con do' teste
la go vista svolazar
sora i colli de Trieste
l'alabarda sventolar

Qua se magna, qua se bevi
qua se vivi in abondanza
pasta e ceci no ne manca
e viva l'A e po' bòn

rit. : E viva l'A e po' bòn
xe questo el moto triestin
che l'A vadi ben, che l'A vadi mal
sempre alegri e mai pasion
viva l'A e po' bon !

Gavevo un porco
el me xe crepà
ohi che pecà, ohi che pecà
lo incoconavo, per farlo bel
ma coi salami el xe svolado in ciel

rit. : E viva l'A e po' bòn
xe questo el moto triestin
che l'A vadi ben, che l'A vadi mal
sempre alegri e mai pasion
viva l'A e po' bon !

Gavevo una mula
la me xe scampà
ohi che pecà, ohi che pecà
la cocolavo, ma sul piu bel
la xe svolada via come un stornel

rit. : E viva l'A e po' bòn
xe questo el moto triestin
che l'A vadi ben, che l'A vadi mal
sempre alegri e mai pasion
viva l'A e po' bon!

tic ha detto...

Questa è di Andrea Scanzi.

Partito Serracchiani. In un mondo ideale, ma anche solo normale, Debora Serracchiani sarebbe stata una anonima militante buona per far numero alle feste e con un concetto vedovile di look. In un mondo che di normale non ha nulla, la Serracchiani è stata fatta passare come la risposta italiana a Obama. Certo. E Antonello Venditti è la risposta romana ai Black Sabbath. La Serracchiani impersona l’idea di giovanilismo e vincentismo della sinistra riformista. Lady Debora è l’outtake di Rosy Bindi, il bootleg di Franceschini: il prodotto in saldo al Discount Veltroni, che va a ruba sotto le feste per poi stancare a neanche un mese dall’acquisto. Non ha nessuna colpa, come non ha nessun pregio particolare. Sta lì, messa non a miracol mostrare ma a bluff svelare. A conferma di come il Pd arrivi un po’ tardi alle cose, in sede ci sono rimasti male quando la Serracchiani – all’apice della sua elaborazione politica – ha detto di votare Franceschini “perché è simpatico”. Troppo labile come motivazione, hanno abbaiato i gran capi: allora tanto vale votare Checco Zalone. Vero, ma non è che uno dalla Serracchiani si aspetti anamnesi degne di Rosa Luxemburg. E anche questa storia dei “giovani” andrebbe ridimensionata: se i giovani sono Salvini e la Serracchiani, non ho poi questa urgenza del ricambio generazionale. Si noti poi come la Serracchiani reputi simpatico Franceschini. F-r-a-n-c-e-s-c-h-i-n-i. Ed io che ero rimasto a Daniel Cohn-Bendit.

Anonimo ha detto...

sono in pieno accordo col DIOGENEPENSIERO che oggi i giornali citano come espresso nelle sua vera e umana identità. Via fino in fondo; non sarai solo. Sora Lella